la società dei devianti

martedì 7 gennaio 2014


leggere per non dimenticare

venerdì 13 dicembre (e non si dica che sono superstizioso), nella splendida biblioteca delle oblate di firenze, terza presentazione de la fabbrica della cura mentale. c’erano due basagliani veramente importanti, paolo tranchina e rocco canosa. paolo tranchina ha parlato di chirone, l’essere dalla doppia natura, cavallo e uomo, il guaritore che conosce le erbe (farmacologo) ma sa pure suonare la lira (musico), e così dovrebbero saper fare i tecnici della mente, che invece si sono consegnati unicamente alla terapia farmacologica, dovrebbero sì avvalersi della conoscenza chimica, ma pure della conoscenza simbolica. rocco canosa invece ha sostenuto una cosa ancora più radicale di quello che ho ribadito io (la contenzione meccanica va abolita), ha detto che i spdc vanno aboliti, perché sono luoghi che creano violenza, si effettui la cura, anche acuta, nei csm aperti nelle 24 ore! alessia de stefano, basagliana della generazione dei trentenni, ha invece raccontato la sua esperienza, simile alla mia, di tecnico no restraint che lavora in un servizio restraint. invece cristina canzio, psicanalista argentina, fuori presentazione, mi ha fatto un complimento molto bello, che non c’entra niente col tema del libro ma con lo stile, ha detto che somiglia a quello di gabriel garcia marquez, di ernesto sabato e di julio cortazar.

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