la società dei devianti

giovedì 13 febbraio 2014

scrivendo viviamo



un giorno una donna che non era una donna come tutte le altre perché era una madonna, anche se non era la madonna numero uno ma la decima madonna, vabbe’ ma che vuol dire, pur sempre una madonna messianica, fatta madonna per l’esattezza dal messia luciano d, che d secondo me sta per dio, ma per pudore non l’ha voluto dire, perché è stato di sicuro un messia modesto e umile questo luciano che per cinquant’anni ha abitato i manicomi, e quale luogo è stato, in questi ultimi due secoli, quale luogo è stato più adatto, per un messia, se non un manicomio?, credete forse che se cristo fosse vissuto in questi ultimi secoli non sarebbe finito in manicomio?, il manicomio è il luogo perfetto per gli ultimi che non saranno mai primi, insomma mi scuso per la digressione ma volevo dire che questa donna un po’ madonna mi scrive e mi invia il suo libro, libro che lei, per modestia di madonna, e solo decima madonna per di più, chiama ogni volta libretto, e con dentro una cartolina da usare come segnalibro dove c’è una donna trapezista in abito da sera, o da ballerina. Insomma un libro raro che mi arriva direttamente dall’autrice che l’ha scritto, che è pure madonna e che racconta gli ultimi anni di vita del suo messia, messia che per umiltà non lo dice di essere dio ma lo lascia intendere. allora l’ho letto, perché un libro che ti arriva dalla decima madonna anche se tu sei tra i primi agnostici e tra gli ultimi alienisti della terra non puoi non leggerlo, e poche pagine per sera, perché un libretto è piccolo, e finisce presto, e allora se finiva presto il libretto poi finiva presto pure la vita del messia luciano d, e finiva presto la scrittura evangelica della sua madonna, decima madonna. e ora che l’ho letto penso a quanti messia pure io ho conosciuto e dimenticato, e santi, e profeti, e cristi e anticristi, e diavoli e streghe, ma la pazienza di scrivere la vita di tutti questi esseri superiori non ce l’ho mai avuta. forse perché un alienista dopo un po’ che sente le storie la pazienza di raccontarle poi la perde. e ripenso al finale del libretto, quando luciano d ammette che, dopo una vita trascorsa fuori casa, passata negli istituti dell’anormalità, sarebbe bello tornare a casa (“è da quando avevo vent’anni che vivo con estranei. ho settantotto anni. è ora che io torni a casa mia”). e allora è chiaro che negli ultimi anni della sua vita casa per lui è stata la sua madonna, la decima madonna, nicoletta, l’autrice del libro evangelico del messia luciano d, che forse è dio, ma non lo sapremo mai.

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