la società dei devianti

lunedì 20 aprile 2020

fenomenologia brevissima di roberto burioni







Umberto Eco, chi non la ricorda, fece la fenomenologia di Mike Bongiorno. In breve, scrisse, mister Allegria piaceva al pubblico italiano perché era proprio non dico fesso, ma medio, mediano, qualunque, per cui tutti si dicevano se è arrivato lui lì, a fare Rischiatutto, potrà capitare pure a me, o anche, io pure potrei stare al suo posto, un giorno hai visto mai che capita a me.

Poco fa invece leggevo di un virologo, che nonostante la riduzione dei contagi consigliava di stare ben bene chiusi in casa fino a settembre almeno, e abbottonati e indossare la sciarpa, e ho subito pensato a Roberto Burioni, o meglio, mi sono ricordato di un’intervista che fece qualche tempo fa, quando iniziò a essere il numero uno dei virologi divulgatori, come dice Tarro la miss Italia della virologia, sempre sulla passerella. Sono andato a googolare.

Eccolo, dice:
Non riesco nemmeno a pensare alla morte. Ne sono terrorizzato. Se qualcuno, a casa o fuori, comincia a parlarne, io scappo. Letteralmente
Sì, rincalza l’intervistatrice, ma lei fa il medico!
E lui: Lo so, eppure non riesco a immaginare di morire, che cosa ci posso fare? Così come non fatemi nemmeno vedere gli aghi: ogni volta che c’è da fare il vaccino antinfluenzale io sono tentato di scappare.
Ma professore...
Pensi che una volta mi hanno ricoverato perché dovevano togliermi dei calcoli, un intervento da niente, lo so bene. Ma lo sa qual è stata l’unica cosa che mi ha trattenuto dal fuggire dal reparto?
Non oso immaginarlo.
La certezza che sarei diventato la barzelletta dell’ospedale. Le dirò di più: il pediatra di mia figlia si rifiuta di parlare con me, mi evita garbatamente per strada e si nega al telefono. Perché io sono ipocondriaco anche di riflesso, cioè pure quando si tratta della salute della bambina. E non le ho raccontato ancora la cosa più incredibile.
Qualche volta mi metto a dieta. Perdo cinque o sei chili. Ma poi, vedendomi smagrito, comincio a tremare: e se avrò qualche brutto male?, dico a me stesso. Quindi ricomincio a mangiare per riprendere i chili persi e, in tal modo, tranquillizzarmi. Capisce? Altro che scienziato freddo e cinico.

Ecco, lui pensava di fare il simpatico.
Invece ci ha chiarito perché siamo finiti tutti dentro, in casa agli arresti, in questi mesi.
Perché siamo governati non più dai politici (perché nel frattempo si era deciso di mettere a nostra rappresentanza non i migliori ma i più fessi) ma dai virologi. I virologi che dopo anni di microscopio e avvilimento non gli pare vero di essere diventati delle star. Vi ricordate Mani pulite? Le star allora erano i giudici. Tutti a iscriversi a giurisprudenza! Pure io da grande sarò Antonio Di Pietro. Inchioderò Craxi e farò schiumare di paura Forlani. Un bel po’ di magistrati, dopo la passerella di Mani pulite, passarono in parlamento a governare il paese.
Bene, oggi abbiamo Mani lavateBocche coperteCorpi segregati. Le star stavolta sono i virologi. I virologi scommettiamo che nella prossima legislatura lasceranno i microscopi e siederanno in parlamento? E tutti iscritti a medicina, dal prossimo anno, per fare i virologi da grandi. 
Ma, dicevo, nella mia (doveva essere brevissima) fenomenologia di Roberto Burioni (e della maggior parte dei virologi).
I medici in genere sono ipocondriaci. Fanno i medici per riuscire a dominare il nosos, la malattia, e allontanare il tanatos, l’incubo della morte. Il loro conflitto è sempre stato tra logos e nosos, nosos che prelude al tanatos.
Coloro che infine scelgono la microbiologia e (peggio) i più piccoli tra i microbi (i virus) è come avessero una paranoia di fondo. Ciò che non si vede, quanto più è piccolo, tanto più è temibile. Il microscopio è l’oggetto transazionale del virologo. La sua coperta di Linus.
Ma non c’è peggior virologo del virologo ipocondriaco che si trova ad avere un ruolo di informazione, comunicazione, o decisione, nel momento in cui c’è una pandemia determinata da un virus non meglio inquadrato nella sua reale perniciosità.
Il virologo ipocondriaco è una vera iattura perché dirà: state in casa. Non uscite. Se potete, l'ideale sarebbe che non usciate mai più.

5 commenti:

  1. Ottima anamnesi del paziente. Manca solo un piccolo particolare: come Mike Buongiorno rappresentava l'italiano medio dell'Italia della Prima Repubblica, Burioni, rappresenta, nel suo Horror Vacui (paura del vuoto, dello scomparire nel nulla, dell'ignoto) che sta alla base dell'ipocondria e della paura della morte, l'italiano medio di oggi e in generale della società occidentale. Qualcuno, molto più colto di me, ha scritto che Dio è morto, infatti la spiritualità ormai è ai margini della società, i medici sono i nuovi sacerdoti e il materialismo ci ha preso la mano. L'imperativo è "sì il migliore in quello che fai, diventa ricco e famoso o fai qualcosa di eroico e importantissimo, ma fallo in fretta, perché la vita è breve e poi non c'è più nulla." Ecco perché Burioni ha successo e temo che altri al potere, sofferenti della sua stessa malattia, possano condurci verso una pericolosa dittatura sanitaria.

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    1. ottimo complemento all'anamnesi, e pure alla prognosi.
      grazie unknown

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  2. ho messo apposta il link dell'intervista, in fondo

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  3. Grazie! L’unica cosa non chiara è che ruolo decisionale avrebbe avuto burioni. Ha avuto qualche ruolo nelle decisioni prese da governo e/o regioni o si tratta solo, da parte di questi, dell’aver preso in consideraIone le sue posizioni?

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